
Ripropongo in questo post un articolo tratto dalla mia Newsletter di agosto, relativa alla obbligatorietà o meno di avere un conto corrente dedicato all’attività.
E’ un articolo evergreen, sempre utile, spesso e volentieri nemmeno le banche sanno la risposta… e chiedono a noi commercialisti!
La Newsletter di dicembre è stata inviata ieri. Se non ti sei iscritto/a in tempo, puoi sempre contattarmi per riceverne il link!
Di cosa parliamo
Alcune delle domande che mi vengono poste più spesso riguardano il conto corrente da destinare alla propria attività. Mi riferisco, in questo caso, a soggetti con partita iva e non a privati.
Quali sono le regole in merito?
Fonte normativa: Nessuna attualmente in vigore. Qualche anno fa fu introdotto l’obbligo di un conto corrente destinato all’attività per le partite iva, ma l’obbligo durò così poco che alcuni non fecero nemmeno in tempo ad attivarlo!
FAQ
Sono freelance e sono sposata/o. Ho da sempre un conto corrente cointestato con il coniuge, qualcosa vieta che i miei incassi e pagamenti lavorativi avvengano su questo conto corrente?
No, nulla lo vieta. Ve lo sconsiglio vivamente, però, per diverse ragioni.
1. Il cliente si trova a pagare a favore di un conto cointestato “Fornitore A – Coniuge B”, non molto professionale, a mio parere.
2. In caso di controlli l’attività degli uffici è diretta a verificare che incassi e pagamenti avvengano nel modo corretto. Destreggiarsi tra incassi e pagamenti professionali e personali shakerati sul medesimo conto, peraltro intestato a due soggetti diversi, credo non invogli alla collaborazione coloro che eseguono i controlli. Sarà anche vostro l’onere della prova di dimostrare che eventuali anomalie abbiano una ragione logica e sostenibile.
3. Last but not least, il conto corrente cointestato genera la massima confusione in caso di oneri detraibili quali quelli di lavori di ristrutturazione su immobili. Per esempio, quando sull’immobile intestato al 100% al coniuge A vengano fatti dei lavori pagati dal conto cointestato. In questo caso, è importantissimo che la struttura delle detrazioni sia impostata bene a monte per non perdere il diritto al recupero della spesa e, per mia esperienza, il conto cointestato genera la maggior parte degli errori relativi alle detrazioni di questo tipo.
Da ottobre potrai acquistare la mia consulenza specifica proprio su questo tema: ho visto troppe persone perdere le detrazioni perché si sono avventurate da sole in un campo ostico e ignoto!
Quindi, considerato che ad oggi ci sono numerose soluzioni, anche online, comode ed economiche (addirittura a costo zero), sconsiglio vivamente in generale i conti cointestati e in particolare li sconsiglio come unico conto a quanti abbiano una partita iva.
Sono un professionista, ho un conto che utilizzo solo per l’attività ma alla mia banca non ho mai comunicato la mia partita iva, è un problema?
Fiscalmente non lo è.
Vi invito a confrontarvi con la banca su questo tema, però, perché potrebbero dovervi “censire” nel modo corretto nel loro sistema anagrafico (e ai fini dell’antiriciclaggio). Sappiate anche che i prodotti destinati ai clienti business potrebbero avere costi diversi da quelli per clienti privati.
Ho un conto corrente, ma mi trovo bene a incassare in contanti, per svariate ragioni (es. piccoli importi, spendo più facilmente quello che incasso, non ho un bancomat, ecc.), posso continuare a farlo nei limiti del contante liberamente utilizzabile attualmente in vigore? Sì, è possibile, ma anche in questo caso fortemente sconsigliato.
Non lo dico solo perché penso che, vivendo nel 2020, sia il minimo per ognuno di noi destreggiarsi tra home banking, pos, carte di credito, ma soprattutto perché in caso di controlli, nulla è più “piacevole” per coloro che controllano, di individuare facilmente incassi e pagamenti. Mostrare incassi e pagamenti tracciati è, a mio parere, il più grande segnale di trasparenza in caso di confronto con gli uffici.
Ricordate, inoltre, che dal 2020, anche gli oneri detraibili e deducibili sono tali solo se pagati con strumenti tracciabili, ecco una delle ragioni per cui è bene attuare il prima possibile questo cambio di mentalità.
Lascia un commento