
Mai come in questo periodo dell’anno ho un grande nervoso. Sì, nel fare le dichiarazioni dei redditi trovo così tante volte delle ricevute di prestazione occasionale errate che mi chiedo come si possa operare in modo così superficiale!
Quali sono gli errori più diffusi?
C’è chi le utilizza per lavori di giardinaggio o per vendere orecchini: no, non vanno bene. C’è chi applica la ritenuta ai forfettari chiedendo poi loro la CU. No, non va bene nemmeno questo. C’è chi le utilizza per rapporti che di autonomo non hanno nulla, e anche su questo ci sarebbe molto da dire.
Chi applica la marca da bollo sempre e chi non la applica mai. Chi non sa conteggiare la parte Inps e chi usa la ricevuta come una fattura quando dovrebbe essere emessa invece solo dopo il ricevimento del pagamento.
Facciamo un po’ di chiarezza per evitare ulteriori errori.
Quando si usa la ricevuta di prestazione occasionale
Il lavoro autonomo occasionale è disciplinato dall’art. 2222 del Codice Civile. Si tratta di prestazioni d’opera relative alla sfera intellettuale, utilizzabili pertanto solo da professionisti. Questo perchè per commercio e artigianato le regole previdenziali e assicurative non prevedono l’occasionalità (tranne, per esempio, ricorrendo al lavoro accessorio qualora possibile).
Pertanto sono errate le ricevute, per esempio, di vendita di beni effettuate con ricevuta di prestazione occasionale o di esecuzione di lavori come quella di giardiniere. Se, nel condominio, volete far svolgere i lavori di manutenzione del giardino a un soggetto senza partita iva, potete ricorrere alle prestazioni di lavoro accessorie, ma non alla ricevuta di prestazione occasionale.
La soglia di lavoro autonomo occasionale
Narra la leggenda che il prestatore occasionale non possa superare i 5.000€ di compenso annui. E’ vero? No.
Oltre i 5.000€ annui la persona deve procedere anche a conteggio e liquidazione dei contributi previdenziali, ma ciò non significa che la prestazione non possa essere svolta oltre tale soglia.
Cosa deve contenere la ricevuta
La ricevuta deve contenere i dati del prestatore e del soggetto che ha ricevuto la prestazione (nome, cognome, indirizzo e codice fiscale del prestatore, e analoghi dati del committente oltre alla sua eventuale partita iva). Inoltre, dovrà contenere la descrizione dell’operazione svolta. Tale operazione, ricordo, deve essere assolutamente autonoma, pertanto non collocarsi nella struttura e nell’organizzazione del committente, né svolgersi in determinati orari fissi, perchè perderebbe il fondamentale requisito dell’autonomia. Anche la durata nel tempo del rapporto con un singolo committente è chiaramente elemento discriminante dell’autonomia del rapporto.
Infine, oltre che essere datata, la ricevuta è soggetta a marca da bollo da 2€ qualora superi i 77,47€.
Il mio regalo per voi
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Infatti, i redditi da lavoro autonomo occasionale vanno dichiarati, ma lo sapevi che perlomeno di puoi dedurre i relativi costi? Ne parleremo insieme!
Restiamo in contatto!
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