
E’ noto che in Italia tutti i lavoratori debbano provvedere al versamento dei contributi previdenziali al fisco in base al reddito percepito.
I lavoratori dipendenti non devono assumersi nessuna incombenza visto che tale obbligo è a carico del datore di lavoro. Per coloro che, invece, sono autonomi o liberi professionisti, il discorso è diverso. In questi casi è proprio il lavoratore a doversi occupare del versamento dei contributi previdenziali all’ente preposto.
A seconda del tipo di attività effettuata dal lavoratore autonomo o libero professionista esiste una differente gestione per quanto riguarda il versamento di tali contributi. Stiamo parlando della Gestione Separata e dei contributi Artigiani e Commercianti. Esaminiamo insieme cosa dice il fisco al riguardo e quali sono le differenze e le novità di questi due tipi di gestione.
Chi si deve iscrivere alla Gestione Separata?
I professionisti, ovvero coloro che svolgono un lavoro prevalentemente intellettuale, devo iscriversi alla cassa di previdenza istituita dalla professione e procedere con il pagamento dei contributi alla stessa.
Se non esiste una cassa di previdenza dedicata al tipo di professione (come quella degli Architetti o degli Avvocati), allora bisognerà iscriversi alla Gestione Separata. Le categorie che devono iscriversi a tale gestione sono le seguenti:
– Liberi professionisti privi di una cassa previdenziale
– Coloro che forniscono collaborazioni coordinate e continuative
– Venditori a domicilio che operano autonomamente
– Coloro che hanno un assegno di ricerca, frequentano un dottorato con borsa di studio oppure sono medici con contratti specialistici
– Volontari del servizio civile
– Lavoratori autonomi occasionali che superano i 5.000 Euro di entrate annue.
Come vengono calcolati i contributi con la Gestione Separata e come avviene il versamento?
Se il tuo caso rientra nelle categorie summenzionate, allora devi sapere a quanto ammontano le aliquote di calcolo dei contributi e quali sono le novità per l’anno 2022. Ecco le percentuali:
– 26,23% per i lavoratori che non hanno altre forme pensionistiche obbligatorie
– 24% applicata ai professionisti o ai collaboratori che sono titolari di pensione o hanno altre tutele pensionistiche obbligatorie.
Il versamento dei contributi è a carico del lavoratore ma può recuperare il 4% inserendolo sotto forma di contributo in parcella. Queste aliquote si applicano con un massimale di reddito fino a 105.014,00 Euro.
Il versamento avviene tramite Modello F24 entro la data di scadenza fiscale per il pagamento delle imposte sui redditi e si versa tramite un meccanismo di due acconti e un saldo.
Chi sono artigiani e commercianti?
All’interno dei lavoratori autonomi, ci sono due categorie il cui pagamento dei contributi viene disciplinato in maniera differente: gli artigiani e i commercianti.
Secondo l’Inps l’artigiano è colui che esercita personalmente (o come titolare), un’attività di impresa volta alla produzione di beni (inclusi i semilavorati) o alla prestazione di servizi. Vengono escluse da tale definizione le attività agricole e commerciali.
I commercianti invece svolgono appunto attività commerciali e fanno parte di una categoria separata e distinta da quella degli artigiani. In ogni caso, entrambe queste tipologie di lavoratori devono interfacciarsi con un metodo comune per il pagamento dei contributi previdenziali.
Artigiani e commercianti pagano 4 rate di contributi fissi, una per ciascun trimestre solare. Tali rate coprono la produzione di reddito fino a una certa cifra (detta minimale). Oltre pagheranno contributi in percentuale sulle cosiddette eccedenze di tale minimale. Le date per il versamento dei fissi sono:
– 16 maggio
– 20 agosto
– 16 novembre
– 16 febbraio
E i forfettari?
I forfettari non sfuggono al versamento contributivo. E’ vero però che, solo per gli iscritti come Artigiani e Commercianti, è data la possibilità di chiedere la riduzione del 35% dei versamenti. Attenzione però, a fronte di questo i mesi maturati ai fini pensionistici sono meno per cui consigliamo, appena possibile di rimuovere l’eventuale riduzione richiesta.
La materia, come hai potuto notare, è abbastanza complessa e varia in base alle circostanze di ogni singolo contribuente. Il consiglio è quello di rivolgersi ad un commercialista che può effettuare i calcoli correttamente ed evitare di incorrere in eventuali sanzioni o omissioni.
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