
Ripropongo in questo post un articolo tratto dalla mia Newsletter di settembre, relativa alla difficoltà da parte di chi ha partita iva di recuperare eventuali versamenti arretrati e i debiti in generale.
Credo che possa essere utile, in questo periodo, ad alcuni di voi. La Newsletter di novembre è stata inviata ieri. Se non ti sei iscritto/a in tempo, puoi sempre contattarmi per riceverne il link!
Di cosa parliamo?
È un anno davvero impegnativo. La nostra capacità di (e tendenza a) programmare si è prima forzatamente annullata e poi è potuta ripartire ma su basi incerte. Potrebbe essere l’anno in cui abbiamo iniziato a maturare degli arretrati nei versamenti dei contributi previdenziali (le scadenze incalzavano e c’era una proroga), dell’Iva (vediamo se il mese prossimo riusciamo a ravvederla). Potrebbe essere l’anno in cui stiamo pagando i fornitori, magari gli affitti, con un po’ di calma perché lavoriamo meno e anche i lavori fatti, purtroppo, vengono incassati con qualche ritardo. Ma a cosa dobbiamo stare attenti se questo ci sta capitando, sia che sia la prima volta che ci troviamo in questa situazione sia che si tratti dell’ennesimo momento difficile, o che abbia fatto esplodere delle problematiche già emerse pre-Covid? Dobbiamo stare attenti a non perdere la visione generale del problema.
La tendenza più diffusa è quella, comprensibile, di chiudere “per un po’” gli occhi e non vedere cosa si stia accumulando alle spalle. Fa male sentire che gli arretrati si accumulano e non riuscire a farvi fronte. Per cui la quasi totalità delle persone che si rivolgono a me non ha davvero idea del totale ammontare dei propri debiti. Cosa possiamo fare per iniziare ad affrontare, e quindi risolvere, tutto ciò? Come uscire da questo tunnel che sembra senza fine? Questa volta, per darvi qualche indicazione, le Faq funzioneranno al contrario. Le domande sono quelle che faccio io a chi si presenta da me in questa situazione. Poi, ci sono le risposte che solitamente ricevo, e quindi le azioni che vanno intraprese per risolvere. Fare una fotografia della situazione e una previsione della sua evoluzione è molto difficile, ma è il primo indispensabile passo per ripartire.
FAQ
Commercialista: “Hai molti arretrati?” Cliente: “Non saprei, qualcosina, non molto”.
Invece, quasi sempre, quel qualcosina è già molto. Nessuno può permettersi di non sapere in ogni istante quale sia l’entità degli arretrati. Se non ne abbiamo tenuto traccia man mano (magari in excel, distinguendo tra categorie di debiti à Agenzia Entrate, Inps, fornitori, altri soggetti, e per periodo di maturazione o scadenza) questa è la prima cosa da fare. Lo sanno quei clienti che vedono aggiornarsi il file “Arretrati”. Serve per capire l’entità del problema, ma anche per verificare in modo immediato se un avviso bonario o una richiesta di pagamento sono dovuti una volta ricevuti. Il cliente che ha difficoltà a coprire le spese, spesso riceve avvisi bonari e si affretta a pagarli senza prima mostrarmeli, perché si sente dalla parte del torto. Ma niente di più facile che paghi anche quelli non dovuti. Se ci sono situazioni di difficoltà spesso ci sono sovente ritardi nei pagamenti, ravvedimenti, che comunque sono stati fatti ma non abbinati correttamente dagli uffici. L’avviso ricevuto potrebbe non essere dovuto, del tutto o in parte, bisogna sempre verificare prima di pagare. L’altra cosa che accade più che spesso, spessissimo, è che, per l’imbarazzo, questi avvisi vengano fatti scadere o affrontati l’ultimo giorno prima della loro scadenza. Lo sapete che molte buste mi vengono addirittura consegnate non ancora aperte? Se invece c’è il tempo, è giusto verificarli e magari sgravarli o rettificarli per tempo, ben prima che scadano.
Commercialista: “Hai disponibilità per pagare?” Cliente: “No, e comunque ormai…”.
Un attimo. Bisogna voler assolutamente recuperare tutto il pregresso, iniziando da poco. Consiglio sempre di iniziare a fare “spazio”, un bel decluttering tra i creditori. Ovvero, se dobbiamo degli arretrati a una moltitudine di soggetti, iniziamo pian piano a saldare le piccole cose. Ridurre i soggetti cui dobbiamo dei soldi ci farà sentire subito meglio. Inoltre, possiamo poi proporre un saldo e stralcio con piano di rientro rateale ai fornitori (caso tipico il proprietario del locale in affitto, ma anche il vecchio commercialista, il fornitore di prodotti) proponendo di scontarci almeno una parte del debito e impegnandoci a saldare con rate, magari piccole ma costanti, pian piano il rimanente. Spesso, sempre per ragioni più psicologiche che economiche, questo non viene fatto, mentre è nella prassi molto apprezzato dal creditore, che è pronto a recepire la volontà di chiudere in bonis la questione. Ricordate che le alternative, per esempio il ricorso a un avvocato, sono per il creditore comunque costose e prolungate nel tempo.
Commercialista: “Hai il DURC in regola?” Cliente: “Non so, non l’ho più chiesto”
Il Durc è molto importante, attesta la regolarità dei versamenti agli enti di previdenza e assistenza, pertanto tali versamenti sono i primi da fare (anche perché l’Inps è poi deducibile e riduce il reddito imponibile). Vi ricordo che, in caso di arretrati, è possibile rateizzare il rientro, anche quando esso sia già in mano agli enti di riscossione. Il pagamento regolare delle rate (che coprono, volendo, un arco di tempo molto lungo) ci pone in situazione di regolarizzare perlomeno il DURC e, di conseguenza, poter lavorare su più fronti. La pianificazione del rientro nei confronti dei creditori, credetemi, vi farà sentire più attivi, vi darà rinnovate energie da dedicare alla vostra attività “reale” e vi solleverà molto interiormente.
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