
Era il gennaio 2012 quando venne introdotto nel Codice Civile l’art. 2463-bis che definì la Srls, ovvero la Società a Responsabilità Limitata Semplificata. Cerchiamo di capire, a distanza di 10 anni, se ne avevamo davvero bisogno e se nella pratica questo nuovo modello ha funzionato.
Questa nuova forma di Srl in forma cosiddetta “semplificata” è stata pubblicizzata come società costituibile con l’esborso di solo 1€.
Ma è vero? Ni, più no che sì.
Cosa è vero
E’ vero che il capitale sociale minimo della Srls può essere di 1€ (e vi è anche un massimo, che è 9.999,99€), però è soprattutto vero che, quando presentate la società a terzi, per esempio ad una banca per la richiesta di un finanziamento o di un semplice affidamento di conto corrente, presentare una società con 1€ di Capitale Sociale equivale a presentare una scatola vuota.
Attenzione, quindi, nelle valutazioni, agli interessi degli stakeholders esterni, ovvero dei portatori di interessi.
E’ vero che il notaio non si paga?
Anche qui la risposta è ni. Ovvero, non è dovuto al notaio alcun compenso per la costituzione, ma restano dovute le imposte e i diritti di apertura (circa 500€). E considerato che lo Stato obbliga il notaio a non farsi pagare per il proprio lavoro state certi che il notaio, di conseguenza, azzererà la propria consulenza e non sarà disponibile a consigliarvi.
Vi è peraltro poco da consigliare, perchè lo Statuto e l’Atto Costitutivo della Srl sono standard, non possono essere modificati, pertanto un limite di questa forma societaria è proprio la rigidità statutaria.
Ma quindi è un no?
In realtà, pur consigliando raramente ai clienti questa forma societaria (pagando un compenso al notaio è possibile costituire una Srl ordinaria con una personalizzazione delle regole societarie e con la possibilità di conferire un più interessante Capitale Sociale) sicuramente la Srls è un valido strumento per chi stia avviando un’attività che non richieda particolari affidamenti bancari e chi necessiti di tutelare l’autonomia patrimoniale dei soci senza un eccessivo esborso finanziario.
Infatti la Srl, in generale, è consigliata quando sia necessario proteggere il patrimonio personale dei soci distaccandolo da quello dell’attività. Le Srl, infatti, hanno autonomia patrimoniale perfetta.
La Srls in particolare può essere un buon punto di partenza per un’attività in fase di start up, tenendo presente che, in caso di crescita, sarà quasi necessario trasformarla successivamente in Srl.
Inoltre, fatta eccezione per il minor capitale sociale e il compenso del notaio azzerato, tutti gli altri costi di gestione rimangono invariati rispetto a una Srl ordinaria: la Srls paga infatti sia la tassa di vidimazione dei libri sociali (309,87€ l’anno) che le medesime imposte della Srl (Ires e Irap), che il diritto annuale camerale. Anche il compenso del commercialista non cambia tra Srl e Srls perchè gli adempimenti sono i medesimi, deposito di bilancio (e relativi diritti) incluso.
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